Il Portico

Nel 1619 Don Giaco­mo Ferri, grazie al contributo dei parrocchiani e concorrendo egli stesso alle spese, iniziò importan­ti interventi, volti a rimodernare ed ingrandire la chiesa. I lavori iniziarono dall’interno, che venne completamente rifatto e proseguirono, l’anno successivo, nella facciata, che appariva disa­dorna. Allo scopo di migliorare l’illuminazione della navata cen­trale, al posto del rosone venne aperta una grande finestra e venne allargato il portone centrale. Lo stesso arciprete Ferri com­missionò anche la costruzione di un portico, del quale oggi non rimangono tracce e che possiamo supporre di dimensioni più modeste rispetto all’attuale.

Tra la fine del XVII e la prima metà del XVIII sec, Don Francesco Bartolucci, nell’inten­to di proseguire e completare le imponenti trasformazioni edili eseguite su tutto l’interno della chiesa dal suo predecessore, fece eseguire nuovi lavori che cambia­rono radicalmente le caratteristi­che del complesso. L’intervento più importante fu iniziato, come egli scrisse nelle sue memorie, “il 4 giugno 1700, alle ore 12“, quando posò la prima pietra del nuovo vasto ed elegante portico, con il fastoso timpano semicirco­lare. In questo modo anche la facciata, ancora semplice e disa­dorna, si adeguava al nuovo alle­stimento barocco dell’interno.

Nei primi decenni dell’Otto­cento venne rimossa una parte degli ornamenti e degli stucchi che decoravano il prospetto set­tecentesco, conferendo al timpa­no l’aspetto severo ed austero che lo caratterizza ancora oggi. Risal­gono probabilmente a quel periodo le cuspidi piramidali del frontone della nave e del timpa­no semicircolare del portico.

Costituito da tre archi soste­nuti da pesanti pilastri, il portico si nota per la mole poderosa del timpano semicircolare rialzato, ornato da fasce orizzontali e da lesene verticali.

Sotto il loggiato sono murate antiche lapidi, quasi tutte di carattere sepolcrale, che testimoniano l’antichità della chiesa. Ai lati del porto­ne principale, sono due porte tamponate, di minori dimensio­ni, delle quali sono rimaste le cornici ornamentali. La porta di ingresso attuale, con la bussola sottostante la terrazza dell’orga­no, risale probabilmente alla prima metà del XIX sec.