Ora vado per la mia strada con l’amore Tuo che mi guida…
Is 66,10-14 Sal 65 Gal 6,14-18 Lc 10,1-12.17-20
Tra gioie e fallimenti, successi ed errori proviamo a imparare come stare al mondo, ma non siamo mai del tutto “imparati”. Forse è per questo che Gesù vuole dare ai suoi discepoli indicazioni specifiche prima che intraprendano il loro primo viaggio.
Interessante è il verbo usato da Luca “Diceva loro…” (Lc 10,2) che esprime un’azione iniziata, ma non ancora conclusa, un’azione che continua nel tempo, e interpella anche noi.
I discepoli sono inviati a due a due, perché non esiste un viaggio in cui si è da soli: la nostra vita è sempre legata a quella di qualcun altro. Tutte le nostre decisioni hanno sempre conseguenze sugli altri, il numero due è infatti principio della comunità, l’inizio da cui si sviluppa e prende avvio una realtà più ampia.
Nella cultura giudaica poi, la parola di uno, se era sostenuta dalla testimonianza di un altro acquistava maggiore forza, era un camminare insieme teso a sostenersi a vicenda, purtroppo nell’odierna realtà capita troppo spesso che l’altro invece di aiutarci cerchi di farci inciampare… mettendo così in serio pericolo il futuro della relazione
Gesù invita i suoi discepoli, e quindi ognuno di noi, ad andare come agnelli in mezzo ai lupi perché il Vangelo si annuncia con la mitezza e non con la forza, con la povertà e non con il potere.
Sollecitati anche a non cadere nella grande tentazione di accumulare, di cercare sicurezze.
Gesù ci invita liberarci da tutto quello che ci può appesantire, dai pesi che non possiamo portare (ruoli, relazioni, preoccupazioni), a portare l’essenziale.
Se ci pensiamo bene questo invito a non portare oltre l’essenziale, cela un forte insegnamento a fidarsi: quello che ci serve lo troveremo: il modo con cui ci attrezziamo per questo viaggio rivela, senza alcun dubbio, quale fiducia poniamo in Dio!
Non prendere neppure i sandali. Richiesta molto forte per quel tempo, perché era lo schiavo che non portava i sandali non l’uomo libero. È forse un invito a riconoscerci schiavi della Parola? Il discepolo porta la Parola che gli è stata consegnata! La libertà del discepolo è una libertà consegnata, messa a servizio affinché l’annuncio del Vangelo possa arrivare anche ad altri.
Non mancano altre raccomandazioni, come il porre attenzione ai legami che spesso ci imbrigliano, ci bloccano e ci impediscono di proseguire il nostro viaggio. Gesù ci invita a saperci congedare per non restarne intrappolati, ma anche a rimanere nella casa o nel luogo dove è opportuno o necessario. Entrando poi nella casa di qualcuno è necessario porre molta attenzione: troppi personaggi oggi, vandalizzano le case in cui sono invitati a entrare.
Gesù ci invita, per quanto ci è possibile, di aiutare a guarire gli aspetti malati, fragili che troviamo nella vita degli altri, ma sempre attenti a non pretendere quello che gli altri non possono dare, per evitare di fare male agli altri e anche a noi.
Poi non dobbiamo aver paura di vivere l’esperienza del rifiuto, perché oggigiorno è facile attraversare città come Sodoma, regno della perversione e dell’ambiguità, o passare per Tiro e Sidone, luoghi generati dal potere economico e dal denaro, dove si cerca esclusivamente il proprio interesse.
La vita chiede e ci insegna ad attraversare anche queste tappe del nostro viaggio.
Infine Luca ci consegna due cose molto importanti su cui riflettere.
Primo: i discepoli ritornano da questo viaggio pieni di gioia, segno che ne è valsa la pena.
Secondo: è necessario fermarsi per guardare indietro, e capire cosa è accaduto e cosa abbiamo imparato. Da questa rilettura, i discepoli toccano con mano “il potere che avevano ricevuto, e le risorse già presenti in loro ma che forse ignoravano”. La fatica della vita, l’impegno, le esigenze del viaggio hanno fatto emergere la ricchezza che si portavano dentro, ma soprattutto la scoperta di essere amati da Dio: i discepoli ma anche noi siamo nel cuore di Dio. E questo ci basta!
Chiediamoci allora: il mio modo di vivere cosa racconta agli altri? Quali aspetti della mia vita possono aiutano gli altri ad annunciare il Vangelo e quali invece non ne sono coerenti?